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Eolo
stelle lontane
INTERVENTO DI MARCO RENZI SULLE SCELTE MINISTERIALI
IL POLLICE DI NERONE PER APRIRE UN DIBATTITO

IL POLLICE DI NERONE
Un tempo c'era lui, Nerone, davanti al popolo osannante del Colosseo si alzava in piedi, guardava i combattenti nell'arena, quindi, volgendo il pollice nell'uno o nell'altro verso, dispensava vita e morte, senza diritto di replica. Le recenti disposizioni ministeriali, in materia di sostegno alle imprese che in Italia producono ricchezza teatrale, a questo somigliano, a un'imprevedibile pollice che come il galletto che segna la direzione del vento può girare da qualsiasi parte senza doverne dare conto a nessuno. Compagnie il cui nome non si è mai visto ad una vetrina o a un festival che si vedono assegnati decine di migliaia di euro, altri che ringraziano il cielo per una inaspettata manna che è piovuta e di cui ignorano le ragioni, altri ancora, i soliti, che si sono visti riconfermare i privilegi di sempre, supportati da una misteriosa matematica che conteggia e moltiplica seguendo codici segreti che ai mortali non è dato di comprendere. Infine i dannati della terra, quelli che si sono visti cancellare il diritto di essere sostenuti, e tra questi, compagnie storiche con curriculum di tutto rispetto, con attività corpose e documentate, a loro è stato consegnato il cappello a punta con la scritta ASINO, i loro progetti artistici, validi per decenni, adesso sono improvvisamente diventati insufficienti, pur avendo gli stessi direttori e continuando a percorrere le medesime strade poetiche. Queste compagnie per tre anni dovranno affrontare un mercato falsato, dove i colleghi corrono con le automobili e loro a piedi, alcuni resisteranno e altri schiatteranno, come si conviene al famoso pollice di Nerone.
Tanto per essere ancora più chiari, non stiamo chiedendo che vengano tolte risorse ad altri, ma che delle stesse possano usufruirne tutti coloro che hanno dimostrato sul campo e con i fatti di averne diritto, affinché la corsa non sia falsata. Non quindi la guerra dei poveri ma una legittima battaglia per le stesse condizioni di lavoro.
Scendiamo per un attimo nel nostro specifico, la famosa tabella che abbiamo richiesto al Ministero è arrivata e possiamo finalmente evincere le motivazioni dell'esclusione di Eventi Culturali di Porto Sant'Elpidio. Il punteggio minimo da raggiungere è 10.

Qualità della direzione artistica 1 (max 4) va bene, Marco Renzi è un somaro, per dieci anni lo avete ritenuto bravo, adesso non più, eppure scrive sempre con la stessa mano, ha al suo attivo dieci libri pubblicati, 32 spettacoli scritti e tutti messi in scena, non solo dalla sua compagnia ma da molte altre, sia del nord che del sud italia.
Qualità professionale del personale artistico 1 (max 4) va bene, prendiamo atto che tutti coloro che lavorano in “Eventi Culturali” sono delle capre.

Qualità del progetto artistico 1 (max 7) Se tutti siamo capre non possiamo che essere valutati come tali.
Innovatività dei progetti e sostegno al rischio culturale 1 (max 4) Secondo la logica che fin qui ha guidato la commissione, questo punteggio è giusto, capre eravamo e capre si continua ad essere. Non abbiamo fatto altro nel corso dei nostri 39 anni di attività che “Cappuccetto Rosso”.
Multidisciplinarietà dei progetti 1 (max 2) Questa volta ci è andata alla grande, considerando che da sempre utilizziamo musiche originali e collaboriamo oltre che con musicisti anche con professionisti del video, della fotografia (abbiamo prodotto sei mostre di nostra proprietà) e del computer.
Rapporti con Università e scuole e avvicinamento dei giovani 1 (max 1) Questa volta abbiamo preso il massimo del punteggio, anche perché sarà difficile per chi lavora nel teatro ragazzi non avere rapporti con le scuole e non avvicinare i giovani.
Interventi di educazione e di promozione presso il pubblico 1 (max 3) Qui siamo entrati nella metafisica pura. Per quel che concerne l'educazione mettiamo in campo una scuola che ha già sette anni e che offre opportunità di educazione al teatro sia per i bambini che per gli adulti. Per quel che concerne la promozione presso il pubblico le nostre rassegne e il festival sono la testimonianza migliore di come con con oltre centocinquanta ospitalità annuali cerchiamo di coinvolgere pubblico di tutte le età e provenienze.
Continuità del progetto pluriennale 1 (Max1) la compagnia esiste dal 1977 e la continuità parla da sola.
Strategia di comunicazione 0,5 (Max 2) C'è un sito aggiornato quotidianamente, una mailng list degli operatori sia italiani che stranieri con migliaia di indirizzi, una mailing list del pubblico ancora più grande e in continua espansione, si stampano manifesti, programmi, cataloghi, si distribuisce, si spedisce. Ma di cosa parliamo, se al nostro festival riempiamo i teatri sei volte al giorno, e tutti quelli che ci sono stati lo sanno, ci sarà pure dietro una strategia di comunicazione o è opera dello spirito santo?
Integrazione con strutture e attività del sistema culturale 0,5 (Max 1) Anche in questo caso di cosa parliamo, di UFO avvistati o di lavoro? La compagnia interagisce da sempre con tutti i soggetti sia pubblici che privati che sono sul territorio in cui opera e in campo nazionale, non lo fa perché è brava ma perchè è parte inscindibile del suo lavoro. Se nei nostri uffici ci sono due targhe del Presidente della Repubblica, tre della Presidenza della Camera dei Deputati, lettere del Presidente del Senato e altro, qualcosa dovrà pur significare.
Sviluppo, creazione e partecipazione a reti nazionali e internazionali 0 (Max 1) Questa è la dimostrazione palese che si è deliberatamente voluto escludere la nostra struttura dal sistema pubblico di finanziamento. “Eventi Culturali” è essa stessa una rete, è scritto nel suo DNA, è infatti una società pubblico privata fondata da un Comune e una compagnia di teatro per l'infanzia e la gioventù, alla quale hanno poi aderito negli anni la Provincia di appartenenza e altri tre Enti Pubblici.
Per quel che riguarda il termine CREAZIONE abbiamo dato vita a: TRaM – Teatro Ragazzi Marche in rete, insieme alle compagnie professionali della Regione Marche. I TEATRI DEL MONDO con le sue diverse località sia nazionali che internazionali è il primo e più longevo festival italiano in rete di Teatro per Ragazzi, 26 edizioni realizzate. A TUTTA VELOCITA' è la prima rete teatrale nata nella parte sud della Regione Marche, vanta trent'anni ininterrotti di attività, consorzia oltre la Regione Marche, anche le Province di Macerata, Fermo e Ascoli Piceno, vi aderiscono tredici tra i più grandi Comuni delle tre province. Nostro il progetto, la gestione, l'idea, tutto. PALLA AL CENTRO è una nostra idea, un progetto che abbiamo poi condiviso con le compagnie professionali oltre che della Regione Marche, anche con quelle delle Regioni Umbria ed Abruzzo. Undici edizioni realizzate, progetto di rete itinerante. UTOPIA – UNIONE TEATRI OPERATIVI PER L'INFANZIA E L'ADOLESCENZA, anche in questo caso è nostro il progetto di rete tra compagnie di teatro ragazzi italiane, nostra è stata la prima presidenza. Partecipiamo e siamo soci da dieci anni della più grande organizzazione mondiale per lo sviluppo del teatro di figura UNIMA ITALIA, genere che da sempre promuoviamo all'interno del festival “I Teatri del Mondo”, con spettacoli, mostre, stage, progetti speciali. CARNEVALE DEL FERMANO, abbiamo ideato, creato e gestito per dieci anni il oprimo Carnevale in rete della Regione Marche consorziando sei Comuni della Provincia di Fermo.
Totale punteggio attribuito 9, esclusi.
Fin qui la cronaca dei fatti. La cosa davvero inaspettata e dolorosa è la schiena piegata di coloro che il cappello degli ultimi della classe dovranno indossarlo per i prossimi tre anni, sono queste compagnie, con un imbarazzente silenzio, ad avvallare la logica del pollice di Nerone, a farla sembrare legittima solo perché supportata da un fantomatico algoritmo. In tutta questa storia della Roma
moderna, come in quella della Roma antica, non c'è nulla di legittimo se non l'arroganza di chi può volgere il pollice dispensando vita e morte. Ma la vera vergogna, come già detto, sta altrove, nel silenzio dei teatranti che sanno di aver subito un torto planetario, un'ingiustizia così palese da sembrare irreale, insieme avremmo potuto mordere quel pollice, affermando che i nostri progetti non solo sono sufficienti, ma pieni di idee, risorse, visioni e luce, il nostro lavoro è eccellente e abbiamo il diritto di gridarglielo in faccia. Altre strade come quella del ricorso legale, lo sappiamo, non porta da nessuna parte e richiede risorse che invece ci vengono tolte. Basta con i social network pieni di indignazione, basta con la paura, con la ricerca silenziosa di soluzioni di quello che parlerebbe con l'altro perché poi forse...
L'ora della dignità e della determinazione non solo è arrivata ma è pure passata, era forse il momento di dare corpo a tutte quelle belle cose che raccontiamo nei nostri spettacoli: della fierezza contro le ingiustizie, della solidarietà, del rispetto, di concetti che invece abbiamo dimostrato di avere “nella testa ma non ancora nella pelle”. Quello che ci circonda è desolante, da una parte i soliti privilegiati che tacciono nelle loro tane, dall'altra molti che guardano con sospetto, non fosse mai che qualcuno decida di rimettere le mani sulle decisioni prese, e che non hanno neanche sentito il bisogno morale di scrivere due righe di vicinanza a loro colleghi sui quali è stata esercitata un' ingiustizia.
Abbiamo dimostrato ancora una volta di essere tutto tranne che una categoria di lavoratori, una cosa analoga, se fosse accaduta nel mondo dei trasporti o dei metalmeccanici avrebbe fermato l'italia intera. Abbiamo proposto ad altre compagnie escluse di iniziare uno sciopero della fame sotto al Ministero, un'azione forte, esemplare che ci avrebbe certamente permesso di essere ascoltati, nessuno ha aderito. Avremmo dovuto gridare a Nerone che quel cappello a punta se lo fosse messo sulla sua testa perchè le nostre hanno una misura diversa. Questo si sarebe dovuto fare, col sostegno di tutto il settore...se fossimo stati dei lavoratori, ma non lo siamo.
Un grazie di cuore alle 66 compagnie che hanno sottoscritto la nostra richiesta di solidarietà, ci danno il senso di appartenere ancora alla categoria degli esseri umani.
Marco Renzi Eventi Culturali




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